Su quali fonti si basa l'analisi degli additivi?

Benoit
Aggiornato il 4/12/24 da Benoit

Il nostro quadro di riferimento per l'analisi degli additivi si basa sulle:

1) Relazioni collettive di esperti: EFSA (Autorità europea per la sicurezza alimentare) o IARC (Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro).

2) Studi scientifici indipendenti pertinenti, classificati per livello di prova: le revisioni sistematiche e le meta-analisi sono analizzate in primo luogo, seguite da studi di coorte, studi caso-controllo, studi sugli animali e opinioni di esperti. Solo gli studi più affidabili vengono selezionati. Yuka utilizza, tra gli altri strumenti, il sistema di valutazione Klimisch, un punto di riferimento in tossicologia, per valutare la qualità degli studi sperimentali.

L'elenco delle relazioni e degli studi scientifici è disponibile qui.

In base ai differenti elementi esistenti su ognuno degli additivi, ogni additivo è associato a una valutazione:

  • senza rischi (disco verde): alcun impatto sul punteggio;
  • rischio limitato (disco giallo): -6 punti per additivo;
  • rischio moderato (disco arancione): -15 punti per additivo;
  • a rischio (disco rosso): -30 punti (con un punteggio massimo di 49/100).

Sebbene gli additivi possano essere presenti negli alimenti a livelli conformi agli standard attuali e quindi considerati sicuri dalle autorità sanitarie, Yuka applica il principio di precauzione e avverte i consumatori sui rischi per la salute, anche se sono ancora sotto sospetto.

Yuka si impegna al massimo per fornire un'analisi basata sullo stato della scienza fino ad oggi e tiene conto degli studi scientifici più recenti e dei cambiamenti normativi.

👉La descrizione del rischio potenziale associato a ciascun additivo, nonché le corrispondenti fonti scientifiche sono riportati nell'applicazione.

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