Yuka si basa su quattro criteri per valutare il sale:
1) L'equilibrio nutrizionale (50% del punteggio)
Da un punto di vista nutrizionale, il sale dovrebbe essere limitato. All'equilibrio nutrizionale del sale, si attribuisce quindi sistematicamente 0. Per questa ragione, il punteggio massimo per il sale è 50/100.
2) L'analisi degli additivi (30% del punteggio)
La presenza di ferrocianuro di sodio (E235) ad esempio, un antiagglomerante 'a rischio limitato', determina una perdita di 6 punti. La presenza di iodato di potassio (E917), 'a rischio per la salute', abbassa invece di 30 punti il punteggio finale.
3) Il tipo di trasformazione (10% del punteggio)
Il sale non raffinato ottiene un bonus di 10 punti.
4) Il metodo di estrazione (10% del punteggio)
Il sale marino ottiene un bonus di 10 punti.
Gli ultimi due criteri sono esclusivamente qualitativi e non legati all'equilibrio nutrizionale o all'impatto sulla salute.